Ho finito di leggere il libro di Stefano D'0razio, alcune sere fa... Un libro divertente ,ironico, ma a mio avviso poco coinvolgente. Racconta della sua vita, trascorsa , quasi interamente con i Pooh, parla dei suoi amori importanti, del suo modo ironico di affrontare la vita, in tutte le sue manifestazioni. Leggendo si percepisce, il suo legame molto forte con Roby Facchinetti, mentre e , magari sbaglio,quello inesistente con Dody Battaglia. Nel libro non ne fa riferimento alcuno, a parte la sua bravura a livello musicale e, allora mi sono posta delle domande alle quali, ovviamente non so rispondere. Credo , ora ne sono convinta che abbia fatto bene ad abbandonare "l'astronave" sulla quale era salito il 20 settembre del 1971, io all'epoca avevo quattro anni ! Si evince dai racconti la piena abnegazione verso quell'azienda che sono i Pooh, ha dato tutto e, la vita, quella vera, va vissuta... Un gesto di coraggio? Forse e, anche se a noi che amiamo i Pooh, sulla scena ci manca tantissimo, ha fatto la sua scelta. Una bella persona, assolutamente . Il libro sicuramente meno. Non mi ha emozionato devo ammetterlo e, se leggendo " Ho visto fiorire sessanta volte il calicanto", mi sono ritrovata nella filosofia di vita di Red emozionandomi, qui non è accaduto. Malgrado questo, non userò questo libro come ferma porta, come l'autore stesso mi ha suggerito, in quel di Milano. L'ho conserverò tra le cose dei Pooh dove è giusto che stia.
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