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venerdì 27 marzo 2015

La Mise en place.

Tra le mille e una cosa che faccio durante le mie giornate che volano, alla velocità di una superwoman, ho deciso che tra un minuto e l'altro, prenderò qualche lezione di bon ton e sopratutto di mise en place.
Prima dell'evento di due domeniche fa, non sapevo neppure cosa fosse una "mise en place ", poi la signora Bionda, mi ha illuminato dall'alto della sua esperienza pluriennale, nell'arte di ricevere nella sua dimora, in quel di Courmayeur.
Guardando poi, "Quattro ristoranti", con Alessandro Borghese", tutti i ristoratori, parlano della "mise en place ", così mi sono decisa.  Ho invitato a casa un alto personaggio, di cui per ovvi motivi, non dirò il nome, ma solo il cognome, non, meglio di no, così potrò mettere a frutto le lezioni della signora Bionda.
Oggi, nel pomeriggio, tra una vendita di una t-shirt, con la faccina di Crudelia e un pantalone palazzo, ho iniziato, via cavo, la prima lezione, di  " mise en place ". Mi si è aperto un mondo, ma subito , la signora ne ha chiuso un altro, bocciandomi il menù. Troppo anni '80, troppo datato, ma io vengo da quegli anni lì. Il menù che la mia mamma proponeva nei giorni di festa, era questo : affettati misti, cotechino, antipasto contadino, uova ripiene, insalata russa. Il primo, a seconda delle stagioni, poteva essere : lasagna, o agnolotti in brodo. Il secondo, arrosto con patate, sempre, in qualunque stagione e come dolce il tiramisù.
Io sono ferma, gastronomicamente parlando, agli anni '80, forse perchè non ho un grosso interesse per il cibo.
Ora, in questi anni, dove vanno di moda, talent, come Master Chef, dove ti innamori più degli chef che del cibo. Dove i Cannavvacciuolo, gli Alessandro Borghese, dettano legge, come fai ad invitare qualcuno a casa ?
Ti assale il panico. Panico, per come devi apparecchiare, per il vino da servire, per l'impiattamento, per il dolce da preparare, tutto insomma...
Come si fa a competere con  Craco, che ti illude che la patatina della San Carlo, può con un po' di fantasia, diventare un antipasto da gourmet ?
Ieri, ho comprato le "rustiche", le patatine, appunto... Le guardo e dico, come farò a mangiarle ?
Poi guardo il sorriso invitante e malizioso di Graco e mi sciolgo, in estasi.
La signora Bionda, so, che mi aiuterà, in caso contrario, porterò il  mio ospite al Macdonal, con il Menù mc chicken, vado tranquilla.

martedì 24 marzo 2015

Venti denari .

Che giornata, uggiosa... ricorda la canzone di Battisti e io amo il sole, perchè mi dà la carica, l'energia necessaria per andare avanti, sempre e comunque.
Ieri, mentre andavo a Milano, per gli acquisti del lunedì, mi è capitato di fermarmi, in una tabacchiera, ma non una tabaccheria qualunque, quella della mia infanzia, del mio paese, dove sono cresciuta.
Dovevo comprare dei fiammiferi per mia mamma e, quando sono entrata, erano decenni che non ci entravo, ho avuto un tuffo al cuore.
La tabacchiera che è un tempo era stata della Vittorina, piena di merce, caramelle, giochi , collant, che profumava di tabacco e di sale, beh, non esisteva più.
Al suo posto, un locale decadente, scaffali vuoti, impolverati...
Come è possibile che siamo arrivati a questo punto  ?
Se ci guardiamo in giro, il decadimento lo si nota ovunque.
La strada che porta a Milano, la vigevanese, per capirci, ne è la dimostrazione.
Le concessionarie, chiuse, edifici, abbandonati, il ponte in costruzione sul Ticino, lasciato a metà...
Rimangono su sedie sgangherate, le prostitute di colore, che sono venute in Italia, credendo in un futuro migliore...
Che malinconia e, quanta tristezza, per un futuro che pensavamo roseo e pieno di promesse e che invece ci ha dato un presente pieno di incertezze.
Come sempre, malgrado tutto io, voglio credere che questa crisi che stiamo attraversando e che come Ennio Doris suole dire, è giunta al termine, sia un'opportunità per molti, anzi diciamo per tutti.
Chiudo gli occhi e mi rivedo,uscire dalla "Vittorina ", con un paio di collant neri 20 denari, e con tanti sogni nella testa !
Io, non sono cambiata, i sogni li ho sempre, nella mia testa, ho cambiato solo il numero dei denari !!!

venerdì 20 marzo 2015

La giornata della felicità.

Oggi si celebra la giornata mondiale della felicità.
Bello vero?
Io e la zia Manu, la signora bionda, abbiamo partecipato ad un convegno sulla gelotologia, tenuta dal nostro coach David Cardano.
Vi starete chiedendo: "che cos'è?" Qualcosa che si mangia? Uno strano studio sui benefici di indossare la gonna piuttosto che i pantaloni ?  Niente di tutto questo.
La gelotologia è lo disciplina che studia il fenomeno del ridere, con particolare riguardo alle peculiarità terapeutiche di esso.
Tra le mille e una cosa interessante che ha detto, c'è quella di quanto una sana e buona risata faccia bene. Si sprigionano le endorfine e questo è certamente meglio di un antidepressivo. Inoltre ti  ti fa aumentare l'autostima. Sarà per questo che in questo periodo, mi sento veramente bene e sono convinta che tutto andrà per il meglio?
Manu, dice che forse sto un po' esagerando, ma sarà che lezioni di David, mi fanno veramente bene.
Lo sapevate che da una statitistica si evince che i bambini ridono una media di 400 volte al giorno, mentre gli adulti solo 15? Questo non vi fa pensare ?
E'importante pensarci, ridere, sapersi prendere meno sul serio.
I problemi, gli F24 che scadono, il terrorismo, e tutte le varie brutture che ci circondano restano, ma vuoi mettere, fare almeno per mezz'ora al giorno quello che ti piace veramente...
Questo è il segreto del vivere..
Ridere e sorridere, fa bene al cuore e alla mente !
La gioia è equilibrio in tutte le tempeste della vita .

lunedì 16 marzo 2015

Basta chiedere.

Ieri c'è stata l'elezione di Miss Albero Azzurro. Ha vinto Anna, convincendo le tre giudici: Loretta, Simonetta e Tatiana.
Ci siamo divertite, abbiamo condiviso momenti di gioia e anche qualche lacrima, anche se ad essere sincere, le miss delle precedenti edizioni,,Carmen ed Enrica, aveveno proprio pianto...  In questi momenti è l'emozione a far da padrona.
Chiudevo le porte del negozio e già pensavo al tema del prossimo evento. In calendario ci sarebbe stato:"Fitness e benessere " ma pensavo che l'avevamo già proposto...
Ci voleva un'idea, così stamattina ho ricevuto una telefonata ed ecco l'idea servitami in un piatto d'argento. Basta chiedere,come ho sentito dire ieri, "Porgere le mani" e chiedere. Questo,certo, in modo metaforico...
Ora prenderò in esame quello che mi è stato proposto e come al solito poi coinvolgerò le mie amiche di sempre.
Nei prossimi giorni vi svelerò i dettagli... Posso anticiparvi che sarà un evento vintage... Del resto ormai siamo anche noi vintage.

venerdì 13 marzo 2015

Cent'anni e siamo daccapo.

Oggi mi è capitato di leggere un articolo su un giornale di moda e attualità che parlava dei canoni di bellezza di noi donne, negli ultimi cento anni.
Credo che non esista un canone di bellezza, sono convinta che ognuna di noi si debba accettare per quello che è, con i suoi pregi e i suoi difetti. Sta a noi convincerci della nostra bellezza e valorizzare i nostri punti di forza.
Nel 1910 andava di moda il vitino da vespa, ma con un fondoschiena importante, erano in auge i corsetti che strizzavano e rendevano la vita minuscola...e la domanda sorge spontanea  ma queste come facevano a respirare ?
Negli anni venti, erano completamente sparite le gonne lunghe e chi guarda il Segreto lo sa. Soledad, tornata da Parigi,indossa abiti da charleston, che lasciano in vista le gambe. Lei ha i fianchi stretti e i seni piccoli, come piacevano in quei tempi.
Arriviamo agli anni trenta. La donna in voga in quegli anni è la Sirena, icona di stile Rita Hayword. Torna il punto vita naturale e le curve sono discrete, anche grazie all'invenzione del reggiseno.
Durante gli anni quaranta, i venti di guerra segnano il trionfo del corpo atletico con spalle definite e silhoutte delineata da reggiseni a punta. Icona: Laurren Bacall. Nel 1950 va di moda la donna clessidra, non certo per lo scorrere del tempo, ma per la forma. Il corpo deve essere voluttuoso, le rotondità accentuate da golf aderenti. Icona incontrastata di quegli anni Elizabeth Taylor e le nostre Sofia Loren e Gina Lollobrigida.
Gli anni '60, decennio in cui sono nata, è caratterizzato da una donna magrissima. La modella Twigg, detta legge. Magro è bello, anche a costo di arrivarci con qualsiasi mezzo. Mi sorge un dubbio amletico: sarà per questo che ho la fissa per le diete ?  Il dna degli anni '60 !
Arriviamo agli anni '70. Chi non ricorda le Charlie 's Angels ?  Kelly, Jill, Sabrina. Le ragazze si pettinano e sognano un fisico come Farrah Fawcett. Il fisico asciutto, fasciato da tessuti spaziali. A dirla proprio tutta, nella mia adolescenza, ho copiato il suo taglio di capelli e anch'io durante un capodanno, ho indossato un vestito tutto argento e oro, quasi volessi andare sulla luna.
Gli anni '80, beh, siamo nel mio territorio. Cosa andava di moda?  L''aerobica...Da qualche parte, a casa dei miei, ho ancora gli scaldamuscoli delle mie lezioni di aerobica, che facevo nella palestra del Concordia.
Il fisico doveva essere sempre magro e le gambe affusolate e lunghe da inguainare con i fuseaux. Ora nel 2015, i leggings, i nipoti dei fuseaux, li indossano un po' tutte, ma in particolar modo, chi ha le gambe non proprio magre... Come cambiano i tempi !
Gli anni'90 sono caratterizzati dal minimalismo. L'icona non può che essere Kate Moss, emaciata e androgina. Nessuna forma... io, negli anni '90 ero un fuori moda, non sono e non ero per nulla androgina e meno male !
Nel 2000, il corpo torna ad essere atletico e snello e ed ecco che appare, come il Messia, la figura del personal trainer e per me, in ordine di apparizione : Letizia Bianco, Elena Reis, Alessandro Addorisio,e per finire David Cardano... io mi sono fermata qui  anche se intanto sono passati altri quindici anni.
La donna del 2010 ?
La sederona! Oggi, da David, ne ho avuto la conferma... Io non sono più di moda, ora ci sono le varie Rachel & C,  Un esplosione di glutei e seni...
Mi guardo allo specchio... Beh ! Io mi piaccio così come sono !

sabato 7 marzo 2015

Le divise dell'adolescenza.


L'adolescenza è quell'età della vita tra la fanciullezza e l'età adulta, caratterizzata da una serie di mutamenti fisici e psicologici.
La mia adolescenza è stata veramente un bel periodo.Eravamo negli anni '80 e tutto ci sembrava meraviglioso.
Ricordare la propria adolescenza è sempre un viaggio nel passato, sopratutto quando si pensa ai vestiti che indossavamo in quegli anni.

Ne sono dimostrazione queste foto, che risalgono all'estate del 1984 e che mi vedono in compagnia della "MiaamicaBarbara," Monica e mia cugina Bicetta.
La cosa che più salta all'occhio è il taglio dei capelli... Improbabili per il 2015, di tendenza in quegli, perchè eravamo tutte così...  Il pois, altro must di allora, ma che si ritrova anche ai nostri giorni e che dire dei pantaloni a righe che indossiamo... Le righe sono il must di questa primavera estate... Quante analogie, eppure sono passati parecchi anni.
 La moda, si sa, è un ciclo ed un riciclo delle tendenze degli anni passati, è qualcosa di personale che ognuno di noi si porta dentro, è un bagaglio di cultura, di cose prese in prestito.
Noi ragazze degli anni '80 ci divertivamo a sfoggiare stili diversi e oserei dire selvaggi, a seconda delle occasioni. Potevamo essere ragazzine, indossando jeans e scarpe da tennis, oppure diventare femme fatali, con abiti pieni di lustrini e tacco dodici.
Siamo state influenzate da film come " Flash dance " e allora, vai di scaldamuscoli, tutine aderenti e corsi di aerobica, ma siamo state anche influenzate da film come " Nove settimane e mezzo " e allora vai, di tubini, di lingerie di seta e maglioni extralarge.
Ti poteva anche capitare che al primo appuntamento il ragazzo che la sera prima ti aveva conquistata cantando " Ali per guardare occhi per volare ", dei Pooh, il giorno dopo ti portasse ad Oropa a guardare gli ex voto. Sono cose che ti segnano !
Sono passati anni, la moda se ci pensiamo bene, non è poi così diversa e, se cerchiamo bene nell'armadio, beh forse potremmo ritrovare quel pantalone rigato e la maglia a pois e saremo ancora attualissime...