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mercoledì 26 novembre 2014

Grazie !!!

"Quando ci si siede a tavola, si rende grazie. benissimo. Ma io lo faccio anche prima del concerto e dell'opera, prima della commedia e della pantomima, prima di aprire un libro, prima di disegnare, di dipingere, di nuotare, di tirare di boxe, di passeggiare, di giocare, di ballare.E prima di immergere il pennino nell'inchiostro."
La parola grazie è una parola piccola, ma con una forza enorme, con gli anni ho imparato ad usarla e tutto è diventato più semplice.
Le mie compagne di fitness, Emanuela e "lamiaamicaBarbara",oggi scherzavano sul sasso posato sul comodino, nd, dal libro The magic. Il sasso serve solo a ricordarsi le cose belle che ti sono capitate durante la giornata e a ringraziare perchè ti sono accadute.
Questa settimana poi è già costellata di bei momenti. La gioia più grande , forse devo dire soddisfazione , è stata quella di ascoltare le belle parole con le quali le insegnanti di mio figlio Lorenzo si sono espresse nei suoi confronti.  Gioia mi ha dato il ricevere il messaggio di Suor Cristina. Gioia mi ha dato rivedere una persona che non vedevo da molto tempo . Gioia mi ha dato la lezione di stamattina con David. Gioia mi ha dato la torta appena sfornata.
Sono tutte piccole cose, che mi fanno bene al cuore e per questo dico Grazie anche senza stringere il sasso tra le mani.

domenica 23 novembre 2014

Basta poco...

"Gli antichi insegnamenti spirituali dicono che ciò che diamo con cuore sincero ci è reso moltiplicato per cento ".
Come dico sempre sono le piccole cose che ci fanno stare bene.
La domenica per me, come per molti è un giorno di riposo, un giorno in cui, mi piace godere della mia casa, trafficare in cucina, alla ricerca di nuove ricette per torte sempre più buone. Oggi per esempio, ho fatto la crostata con le noci caramellate, una vera delizia per il palato.
La preparazione della torta è un rito, un condividere tra me e i miei due figli, tutti impastiamo, frulliamo, montiamo e alla fine inforniamo. Ovvio: ognuno ha i suoi compiti, io preparo la base, con l'aiuto di Lorenzo mentre Francesca, stende e crea le decorazioni.  Ci divertiamo, in un clima sereno, proprio delle domeniche d'autunno.
Di solito, nel tardo pomeriggio mi raggiunge "lamiaamicaBarbara" e così, tra un caffè ed una fetta di torta si chiacchiera, si fanno due taglia e cuci, sul gossip, di questa nostra città , mentre i nostri figli più piccoli giocano da qualche parte in casa. Quelli grandi, ormai hanno preso strade diverse.
Ti rendi conto del tempo che passa, dagli scatti delle foto. La fotografia altro non è che un istante catturato dai poeti del tempo. E' scrivere gli attimi per regalarli al futuro.
Dico, questo, perchè oggi mi sono fermata ad osservare una foto di vent'anni fa... Il look, diverso, come pure il colore dei capelli e il viso fresco e giovane come solo i vent'anni ti sanno dare... Certamente l'aspetto è diverso, anche se mi piaccio così come sono, bisogna accettarsi, con la ruga in più, qualche capello bianco di troppo,e la pelle non più elastica e tonica come quella di una volta. I pensieri, la voglia di fare, e di continuare a vivere la vita in maniera gioiosa, cercando sempre di sdrammatizzare tutto con un sorriso, quelli c'erano a vent'anni e sono ancora radicati in me...
Proprio ieri cantavo, quella canzone di Cochi e Renato , quella che fa :"La vita, la vita, e la vita le bela le bela, basta avere un 'ombrela, un'ombrela, che ti ripara la testa, oggi è un giorno di festa !!!
Le piccole cose...

lunedì 17 novembre 2014

L'amore più grande.

Questa sera, tornando a casa dopo una giornata di lavoro, con questo brutto tempo, umido, triste e sopratutto bagnato, ho trovato in camera , il pigiama steso sul letto e l'acqua calda nella vasca... Gesti d'amore del mio piccolo uomo, non di meno quelli di sua sorella intenta a cucinare.
Credo, anzi sono convinta che l'amore che appaga pienamente una donna sia quello per i suoi figli, non c'è al mondo sensazione più grande. L'amore per un uomo può essere passione, desiderio, attrazione fisica, ma la beatitudine, il senso di pace, è nel guardare gli occhi dei tuoi figli, e perderti in essi.
La condizione della perfetta beatitudine è espressione del puro amore. Se l'amore è puro, ne diventiamo l'incarnazione. Questo amore non si offre e non si nega: emana da noi come la luce di in falò o come i sogni di un sognatore. Ho insegnato ai miei figli di inseguire sempre i loro sogni, solo così facendo potranno diventare dei grandi uomini...Per ora cerco di godermeli ancora un po', prima o poi lasceranno il nido per volare altrove, come è giusto che sia, è nella natura delle cose. Viviamo il presente, godendo delle piccole cose, come il pigiama sul letto...

sabato 15 novembre 2014

La lettura dei tarocchi.

La scorsa settimana c'è stato l'evento " The e torte...". Come sempre ci siamo divertite e abbiamo condiviso insieme bei momenti. Con me alla riuscita dell'evento c'erano Ivan, che ha fatto i massaggi, Loretta che ci ha fatto la manicure e Dorina e Enza che hanno letto il futuro. Le postazioni più gettonate ? Ovviamente quelle dei tarocchi. Tutte, dico tutte, siamo affascinate da quello che ci preserverà il futuro. C'è chi si avvicina con scetticismo e chi basa la sua vita sulla lettura dei tarocchi, io sto nel mezzo. 
La storia dei tarocchi, antichissima ed affascinante, ha accompagnato l'evoluzione delle culture plasmandosi a sua volta, compenetrandosi e contaminandosi con esse.
L'origine dei tarocchi non è certa, esistono diverse teorie. Ciò che è certo è che i tarocchi esattamente come li conosciamo oggi sono di origine medievale.
Secondo alcune teorie, però i tarocchi, affondano le loro radici ancor più nell'antichità.
Le teorie più accreditate sull'origine dei tarocchi si possono ricondurre principalmente alle seguenti.
XXII secolo a.c. in Egitto.
I tarocchi sono diretta derivazione dei geroglifici del Libro di Thot e rappresentano una sintesi della conoscenza e religione Egizia. In questo caso essi sono quindi un alfabeto geroglifico e numerale, riservato in origine ai sommi sacerdoti, che esprime il sapere universale originario, da cui si sono sviluppate le varie culture e religioni.
XI secolo a.c. in Cina.
I tarocchi presentano diverse analogie con li I ching, libro custode dell'antica saggezza cinese e risalente a più di 3000 anni fa.L'estrazione casuale dei 64 esagrammi dello i Ching è uno strumento tradizionale di divinazione. Il fatto che siano invenzioni cinesi sia le carte da gioco che la carta e la stampa, rende plausibile che sia in Cina che vadano ricercate le primissime origini dei tarocchi.
XV secolo d.c.in Italia.
I tarocchi nacquero con tutta probabilità nell'Italia del nord, alla corte di Filippo Maria Visconti, duca di Milano, durante la prima metà del Quattrocento. Lo testimoniano i molteplici ritrovamenti di carte, le numerose citazioni in documenti e registri di corte quattrocenteschi, e l'utilizzo nelle carte del sistema di semi tipicamente italiano : spade, bastoni, coppe e denari.
Queste le teorie, certo è che anche grandi uomini della storia, prima di affrontare una battaglia, o di prendere decisioni importanti, consultavano,i veggenti, le mappe astrali, gli oracoli...
Io credo, personalmente che ognuno è artefice del proprio destino, la verità è dentro di noi. A volte la luce della ragione arriva in ritardo ad illuminare ciò che invece il cuore comprende subito.Ognuno di noi dovrebbe sempre ricordare i traguardi più importanti che abbiamo raggiunto e cercare di rivivere le sensazioni che si sono provate in quei momenti. Basterà questo per ricordarsi che dentro di noi abbiamo tutte le capacità per raggiungere gli obbiettivi in cui crediamo veramente !!!


mercoledì 5 novembre 2014

Il the delle cinque.

Domenica 9 novembre dalle ore 17, in negozio, ci sarà il secondo incontro, delle "Amiche dell'albero Azzurro", dal titolo accattivante  " The e torte ".
Vi racconto un po' di notizie sul rito del the.
La tradizione inglese del tea pomeridiano  sembra sia cominciata a metà ottocento con la duchessa Anna. La nobildonna avendo spesso un languore fra pranzo e cena, ma chi non ne ha ?, prese l'abitudine di consumare un pasto leggero a metà giornata. La moda si diffuse rapidamente fra gli aristocratici diventando uno dei cardini dell'arte del ricevere.  Il the va servito fra le 15, 30 e le 17, lontano dai pasti principali della giornata. Secondo la tradizione inglese non andrebbero mai usate le bustine, ma esclusivamente il tea sfuso,questo me lo aveva detto anche la "Manu"... A proposito, sapete che la "Manu", oltre ad essere una stilist di successo, è amica intima della Carla, ha scritto un libro, dal titolo " L'arte di servire il the", una donna eclettica. 
Torniamo ala tema iniziale.
Il tea dovrebbe essere servito con il latte. Prima il latte, rigorosamente freddo, poi il tea. Lo zucchero a zollette, mai i cristalli o la canna. 
Vi dirò a me il the piace con il miele, ma io vengo dal sud e, la zia Angelina donna dai profondi valori, con una bustina di the, ne faceva litri, il miele poi era di provenienza casalinga, le api erano in giardino.
Secondo la tradizione inglese, il the era accompagnato da una selezione di stuzzichini dolci e salati. Io preferisco il dolce, ma a molti piace il salato, per cui vi dò la possibilità di scegliere, come sempre del resto.
Sarà nuovamente una giornata di condivisione, dove potremo ridere , scherzare, e mangiare dolci buoni, vi aspetto.
Per godersi la vita basta tuffarsi nella bellezza di ogni singolo istante, gustarsi con gioia le piccole cose e sorridere...sorridere alla vita.

sabato 1 novembre 2014

Gli angeli

E' trascorso un anno da quando mio cugino se ne è andato... 
In questa foto di 45 anni fa entrambi avevamo due anni, io appena compiuti, lo si capisce dalla torta nella foto e lui due anni e qualche mese. Fratelli di latte, perchè ha preso il latte da mia madre,una cosa bella che unisce... In qualche modo, durante l'infanzia, l' adolescenza poi, ha sempre vegliato su di me, cercando di allontanare chi avrebbe potuto in qualche modo nuocermi. Si è preso anche un ceffone, a causa mia, per dire il vero poi, questo accadeva secoli fa in Sicilia.  Sempre insieme durante le vacanze in quel di Milena, salivamo sugli ulivi, correvamo tra i filari della vigna, bevevamo la gazzosa di nascosto, nella "casuzza" della zia Angelina. I viaggi in treno poi, come li posso dimenticare... Quello che raccontano i vari comici di Zelig, sono realtà che noi abbiamo vissuto... Partivamo dalla stazione di  Torino Porta Nuova, era una gara a prendere lo scompartimento e, quel viaggio che sarebbe durato ventiquattro ore percorrendo tutta l'Italia era un viaggio pieno di avventura e di cibo. Mia madre non ci faceva mancare nulla. Panini con le bistecche impanate, uova sode, parmigiana di melanzane e al mattino, il thermos con il caffè e latte.
Quando arrivavamo sul traghetto, se chiudo gli occhi posso ancora sentire lo sferragliare dei vagoni , era un tripudio di arancini, e sempre dico sempre a mia zia Pina, veniva l'ansia di non trovare più la nostra carrozza...
Siamo diventati adulti, durante quelle estati di tanti anni fa,poi si cresce e ,come è nell'essere umano ci si allontana. La vita con lui, non è stata gentile anzi, ma alla fine, malgrado tutto era riuscito a rimettersi in piedi.
Era riuscito a risalire dal buco nero in cui era finito. Ci eravamo incontrati al bar pochi giorni prima e poi tutto è finito. 
Sono certa che sei un angelo tra gli angeli.   Un angelo che proteggerà i miei progetti, i miei sogni e le mie speranze. 
Grazie per aver condiviso parte della mia vita...