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giovedì 15 gennaio 2015

Profumo di pane.

Il bello del mio lavoro è parlare con la gente, condividere, stati d'animo, imparare.
In questi giorni, dove il clima che si respira è alquanto pesante, per tutto quello che ci circonda, a volte è terapeutico, parlare delle piccole cose della vita, che fanno bene al cuore e fanno apparire un po' di sole, in questo lungo e triste gennaio... Come lo detesto questo mese !
Sapete come sono attaccata alle tradizioni, al cibo, della terra di mia mamma ed era da qualche giorno, che volevo provare a fare le polpette di pane al sugo...
Questa mattina, ben due delle mie clienti erano chiaramente di origini siciliane ed entrambe mi hanno fornito la meravigliosa ricetta delle polpette di pane, domani proverò a farle...
Il cibo fatto con i prodotti poveri è quello che più amo in assoluto, così come non amo i dolci sofisticati, ma le torte da forno, come la torta di mele...
 Rosa, una signora di settant' anni, ma che ne dimostra chiaramente quindici meno, mi ha raccontato la sua storia, mi ha fatto rivivere attraverso i suoi discorsi, spaccati della Sicilia, degli anni '50. I suoi sogni, le sue ambizioni, la sua vena artistica.
Sapete cosa ha comprato ?   Un vestito di pizzo nero, corredato di tutto punto di accessori, stivali compresi, per portare un mazzo di fiori sulla tomba di sua madre e chiederle perdono per non essere stata presente al suo funerale.
Partirà per Catania sabato prossimo e al suo ritorno, mi porterà i dolci della zita, quelli con la glassa che io adoro.
Uscendo mi ha spruzzato addosso Chanel n.5 il profumo che usava sua madre, quando vuole risentire l'odore dell'abbraccio di sua madre, ne spruzza un po'...
Ora mi sento addosso questo profumo e chiudendo gli occhi posso vedere la scena di lei bambina, abbracciata a sua madre, nei pomeriggi caldi dell'estate siciliana e, torno un po' bambina anch'io.

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