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martedì 17 novembre 2015

Vent' anni di Albero azzurro. ( parte seconda ).

Durante i primi cinque anni di lavoro, quando il negozio era completamente per bambini, ho avuto modo di confrontarmi con altre mamme che avevano i miei stessi problemi. Gli argomenti più gettonati erano, in ordine : gravidanze, parto, allattamento. svezzamento, primi passi, notti insonni e tutto quel mondo che circondava la vita di noi giovani mamme. Consigliavo, ginecologi, pediatri e ostetriche.. Tanti dovrebbero ringraziare per le pazienti che gli ho mandato, ma sorvoliamo.
Io sono così, quando mi entusiasmo per una persona o per una cosa, la consiglio a tutti.
In negozio con l'aiuto di una mia amica ostetrica tenevamo corsi  pre parto.
Ho vestito con abiti favolosi, bambini per i loro battesimo.
Ho clienti che ho visto crescere ,come una ragazza di Stroppiana che è mia cliente dall'età di sei anni. Il primo vestito che le comprarono era un vestito di velluto color muschio per il saggio natalizio di pianoforte. Ora che ha 24 anni , e si è già sposata compra decisamente altri abiti.
Nel maggio 2001, la svolta, complice l'insistenza di  mio marito, decisi di introdurre l'abbigliamento da donna. Come sempre, visto il mio spiccato amore per le feste, il cinque maggio, in concomitanza con il mio compleanno, introducemmo l'abbigliamento da donna e fu un successo.
Piano, piano, senza quasi accorgermene l'abbigliamento da donna prendeva sempre più piede e io forse, avevo raggiunto la saturazione di parlare sempre di pappe, pannolini, notti insonni...
Era un un momento, quello, in cui la mia parte femminile stava prepotentemente venendo fuori. Avevo ricominciato a prendermi cura di me stessa, andando in palestra, dall'estetista, cambiavo spesso taglio e colore, per la gioia della mia parrucchiera e mi piacevo certo che mi piacevo. Il negozio stava prendendo un' altra impronta e quell'imput veniva solo da me.
Un bel periodo...
Poi, un giorno, all'improvviso, un ritardo, non del treno certo : ero nuovamente incinta !!!
Il mio equilibrio, ad un tratto si  era spezzato e devo dire che ho avuto paura  di mettermi in gioco nuovamente. Come dico sempre, niente accade per caso e l'arrivo di Lorenzo, anche se non programmato mi ha reso una donna più felice sicuramente, e sopratutto più appagata.
Quando Arianna me lo ha messo tra le braccia e ho visto quel suo faccino, beh tutti i miei progetti lavorativi che per nove mesi avevo cullato, li ho mandati all'aria. Lo avrei allattato, mi sarei goduta ogni istante dei suoi primi mesi di vita, avrei goduto della compagnia di mia figlia Francesca, mi sarei fatta coccolare da mia madre e a settembre, sarei tornata a lavorare con nuove idee e con una consapevolezza in più. Una nuova forza che questa nuova vita mi aveva donato.
Questa volta però al mio fianco era rimasta solo Barbara.

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